Ricorso indennità di frequenza

Avviso pubblico per il riconoscimento di contributi per l’acquisto o utilizzo di ausili/strumenti tecnologicamente avanzati a favore di persone con disabilità o con disturbi specifici dell’apprendimento (DSA)
24 Settembre 2019

Lo Studio Legale Integrato treB promuove su tutto il territorio nazionale ricorsi per l’ottenimento dell’indennità di frequenza in caso di diniego da parte dell’INPS.

Il ricorso si propone innanzi il Giudice del Lavoro attraverso un procedimento chiamato Accertamento Tecnico Preventivo (ATP).

L’autorità giudiziaria nomina un proprio consulente tecnico d’Ufficio (CTU), spesso un medico con competenze generali e non specialistiche, incaricato di rivedere il ragazzo/a a cui è stato negato il beneficio all’indennità.

Il CTU convoca una nuova visita medica per verificare la sussistenza del requisito sanitario (difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età). 

Parteciperanno a questa nuova visita anche un medico dell’INPS e un consulente tecnico di parte nominato dalla famiglia.

Sarà poi il Consulente del Giudice, sentiti i pareri degli altri due medici presenti, a decidere se accordare l’indennità o confermare la prima decisione negativa dell’INPS.

In questo tipo di procedimento è fondamentale scegliere un Consulente Tecnico di Parte altamente specializzato e preparato, soprattutto laddove il ricorso si promuova per ragazzi con Disturbi specifici dell’apprendimento. 

Si ricorda come le diagnosi di DSA non attribuiscano un diritto automatico al rilascio dell’indennità di frequenza, dovendosi di volta in volta valutare se sussiste il requisito sanitario delle “difficoltà persistenti a svolgere i compiti e le funzioni proprie dell’età”.

 

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